Concerto organo-clarinetto (giovedì 10 settembre, ore 21.15, Chiesa di S. Maria in Via, Camerino)
Visita al Castello di Lanciano (venerdì 11 settembre, ore 17:00)
Castello di Lanciano e Museo "Maria Sofia Giustiniani Bandini", esterno
Castello di Lanciano, Galleria, 1769
Il Castello di Lanciano, assegnato per volontà testamentaria agli Arcivescovi pro tempore di Camerino dalla principessa Maria Sofia Giustiniani Bandini (+1977), consorte del noto diplomatico conte Manfredi Gravina di Ramacca, realizza una stupefacente "dimora-museo". Fu edificato nel 1488 da Giovanna Malatesta da Varano (+1511) su una fortificazione medievale e ridefinito nella seconda metà del '700 dal grande architetto camerte Giovanni Antinori (+1792), operante a Lisbona, Roma e in Toscana. La dimora è unica nel suo genere per le decorazioni, gli arredi, la ricca collezione di quadri, per il vissuto ad essa impresso dai Bandini e in particolare dall'ultima titolare, di grandi doti spirituali e culturali. I restauri filologicamente scrupolosi non hanno mutato l'identità storica, estetica ed emozionale del luogo, mentre sagaci ritocchi nell'allestimento hanno valorizzato pezzi particolari ed esaltato le atmosfere. Il castello ospiterà al suo interno il Museo 'Maria Sofia Giustiniani Bandini', il più vasto e caratteristico dei quattro che costituiscono la Rete dei Musei Civici e Diocesani del territorio camerte: il Museo di Visso, il Museo diocesano "Giacomo Boccanera" di Camerino e la Pinacoteca e Museo Civici di Camerino ospitati dal dicembre 1997 nel complesso conventuale di S. Domenico. Il complesso storico monumentale del Castello di Lanciano sorge nel Comune di Castelraimondo in prossimità della riva sinistra del fiume Potenza dove già nel 1240 era in funzione un mulino cui per primo si collegò il toponimo 'Lanciano'. Il Castello rinascimentale voluto da Giovanna Malatesta, figlia di Sigismondo Signore di Rimini e consorte di Giulio Cesare da Varano Signore di Camerino, era ultimato nel 1488. L'opera fu realizzata trasformando una vecchia rocca della 'Intagliata', il sistema difensivo che dal secondo '300 congiungeva senza soluzione di continuità Torre Beregna con Pioraco. Il castello e i luoghi ameni intorno stupirono Isabella d' Este Gonzaga, notoriamente altezzosa e amante del bello, in visita ai da Varano nel 1494. Nel 1754 il complesso venne assegnato dalla Camera apostolica ai Bandini, che ne mantennero la proprietà fino al 1977, restaurandolo e sistemando all'interno gli arredi e le collezioni d'arte. Il castello continua ad essere immerso in un parco secolare, attraversato da corsi d'acqua derivati dal Potenza, parco che si estende lungo le strade che congiungono Camerino, Castelraimondo, Pioraco. Poche sono in Italia le dimore signorili che conservano al completo e altrettanto smaglianti apparati architettonici e decorativi e arredi d'epoca. Nelle Marche il Castello di Lanciano rappresenta un unicum soprattutto per la peculiarità di "villa suburbana", o se si preferisce - come si legge nella corrispondenza dei Bandini relativa a Lanciano - 'casino di delizie'. Una raccolta tipicamente settecentesca, generata dal gusto di una famiglia della nobiltà locale, che se da un lato declinava le proprie predilezioni estetiche e decorative, dall'altro mirava alla celebrazione del proprio ruolo sociale attraverso il soddisfacimento di esigenze di fasto e di magnificenza privata in grado di conferire ad essa la dignità e l'autorevolezza di una "dinastia". Il contesto di assoluta eccezionalità consente al Castello di Lanciano di entrare con pieno diritto nel circuito nazionale delle grandi dimore storiche destinate alla pubblica fruizione.